Movimenti migratori

Bologna è sempre stata oggetto di un intenso flusso migratorio in entrata e in uscita dalla città. I dati delle iscrizioni e delle cancellazioni anagrafiche evidenziano un intensificarsi del movimento già a partire dal 1882.

Negli anni successivi il fenomeno dell'inurbamento ha portato grandi flussi di popolazione all'interno del nostro territorio, mentre le cancellazioni hanno continuato su livelli inferiori; i saldi tra le due poste sono quindi quasi sempre positivi e mostrano un'accelerazione negli anni '30, interrotta dal periodo bellico, che riprende negli anni del boom economico. I primi anni '60 rappresentano un picco dopo il quale inizia una nuova fase: gli arrivi in città diminuiscono, mentre le partenze oscillano intorno alle 10mila unità. Il saldo diventa quindi negativo e dagli anni '70, insieme all'andamento della componente naturale (nascite e morti) contribuisce alla diminuzione della popolazione di Bologna.

Alla fine degli anni '90 il movimento per e dalla nostra città riacquista intensità e i saldi tornano ad essere anche ampiamente positivi.

Il 2012 registra il numero più elevato di iscrizioni anagrafiche di sempre (25.974) anche se una parte consistente di queste (circa il 36%) deriva dalle iscrizioni d'ufficio conseguenti alle verifiche anagrafiche post censuarie.

A sostenere il saldo migratorio (in questo contesto differenza tra gli immigrati e gli emigrati senza tenere conto della componente di iscrizioni e cancellazioni d'ufficio), positivo dalla seconda metà degli anni '90, è la componente di movimenti migratori da e verso l'estero che diventa in quegli anni ampiamente positiva mentre per quel che riguarda i movimenti da e verso altri comuni italiani fino al 2009 erano ancora più le partenze rispetto agli arrivi. Negli anni più recenti si è registrato invece una ripresa del saldo italiano a fronte di un calo di quello estero.

Nell'ultimo quarto di secolo Bologna ha attratto più popolazione di quanta non ne abbia ceduta dal Sud e dalle isole, mentre con resto del nord Italia e con il centro c'è stato in questi anni un sostanziale equilibrio (leggermente positivo). Il saldo è invece ampiamente negativo nei confronti della nostra regione ed in particolare rispetto ai comuni dell'hinterland che in questi anni hanno visto arrivare sui loro territori molti bolognesi, più dei loro cittadini che hanno deciso di venire ad abitare in città; gli anni più recenti evidenziano però una forte mitigazione del fenomeno con una netta risalita dei saldi nei confronti del resto della provincia di Bologna, che comunque rimangono tuttora negativi.

Negli ultimi cinque anni, quando comunque i saldi migratori verso la provincia hanno assunto intensità più moderata, nei confronti dei principali comuni della cintura come San Lazzaro di Savena, Granarolo dell'Emilia, Castel Maggiore e Casalecchio di Reno, Bologna manifesta ancora saldi ampiamente negativi.

Gli intensi flussi di popolazione che hanno riguardato la nostra città in questi anni ne hanno anche cambiato il profilo, in particolare nell'ultimo ventennio. Ad esempio, il saldo migratorio, positivo dal 1996 (a parte l'oscillazione del 2002), per i cittadini italiani risulta maggiore di zero da appena 3 anni, mentre per gli stranieri risulta sempre ampiamente positivo; quindi Bologna in questi anni ha perso cittadini italiani e ha visto crescere numericamente la componente straniera.

Contemporaneamente, Bologna ha avuto iniezioni di popolazione giovane: ad esempio sono molti di più i giovani tra i 15 e i 29 anni che sono arrivati in città di quanti non ne siano partiti. Al contrario i saldi calcolati per la popolazione anziana sono sempre ampiamente negativi.

Sul sito del Dipartimento Programmazione del Comune di Bologna , sono presenti note di analisi sui movimenti migratori e nella sezione dei dati statistici, sono disponibili alcune tabelle di approfondimento sulla tematica.