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Il Benessere equo e sostenibile nella Città metropolitana di Bologna 2023

Pubblicato il Rapporto 2023 relativo al Benessere equo e sostenibile nella Città metropolitana di Bologna
immagine panorama bologna

Il Rapporto sul Benessere equo e sostenibile, alla sua nona edizione, si inquadra in un progetto a livello nazionale all'interno del quale collaborano 38 Enti, 30 Province e 8 Città metropolitane, confrontandosi sulle innovazioni sviluppate e le problematiche affrontate per l'elaborazione di indicatori territoriali per il governo del territorio.

Confermato anche per quest'anno il buon posizionamento dell'area metropolitana rispetto alla nazione, e spesso anche alla regione, in quasi tutti gli undici ambiti presi in esame dallo studio. Punti di forza si confermano le dimensioni: Salute, con una migliore speranza di vita alla nascita (83,5% vs 82,6%) ed un minor tasso di mortalità (86,9% vs 95,3%); Istruzione, con un’elevata presenza di laureati (42,3% vs 28,6%) e di persone in formazione continua (16,1% vs 9,6%); Lavoro, con bassi tassi di disoccupazione (3,6% vs 8,1%), anche tra i giovani (8,1% vs 14,4%) ed un minor divario tra i generi (-11,9,5% vs -19,8%); Benessere economico, con reddito disponibile (26.656,20€ vs 19.761,00€)  e retribuzioni medie (25.796,51€ vs 21.868,16€) più elevate; Innovazione e ricerca, con un territorio che attrae giovani laureati (37,3‰ vs -2,7‰) e la specializzazione produttiva in settori ad alta intensità di conoscenza (39,2% vs 33,7%); Paesaggio e patrimonio culturale, dove spicca la consistente presenza di biblioteche (32 per 100mila ab. Vs 22 per 100mila ab.) e di aree di particolare interesse naturalistico (85,5% vs 56,6%), contrapposte alla minor diffusione di aziende agrituristiche (6,3 per 100km vs 8,4 per 100km); Qualità dei servizi, con la rilevante presenza dei servizi per l’infanzia (96,4% vs 59,6%) ed il loro utilizzo (39,3% vs 15,2%), nonché il modesto utilizzo di strutture ospedaliere esterne (2,8% vs 7,8%), ma che manifesta un critico indice di sovraffollamento delle carceri (150,0% vs 109,5%); Politica, con maggior presenza di amministratori giovani (25,8% vs 24,1%) e amministratrici donne (40,4% vs 34,1%). Tra le dimensioni nelle quali si può migliorare troviamo: Relazioni sociali, con maggior diffusione di aziende non profit (67,7 per 10mila ab. vs 61,2 per 10mila ab.) e media presenza di postazioni informatiche adattate nelle scuole (76,9% vs 76,9%); Ambiente, con ridotto consumo di elettricità per uso domestico (1.067,1 kwh per ab. vs 1.094,8 kwh per ab.), ed al contrario una modesta quantità di energia prodotta da fonti rinnovabili (15,5% vs 39,3%); Sicurezza, con elevati tassi di criminalità predatoria (58,0 per 100mila ab. vs 37,4 per 100mila ab.), truffe informatiche (514,7 per 100mila ab. vs 498,5 per 100mila ab.) e violenze, indicatori sfavorevoli che evidenziano la criticità tipica delle grandi aree urbane dove tali fenomeni sono più presenti e, contemporaneamente, la componente di fiducia fa propendere a denunciare gli episodi criminali.

Lo studio completo con i 77 indicatori metropolitani, regionali e nazionali, è pubblicato al link