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Il mercato del credito 2020: un confronto tra Città metropolitane

Periodo di riferimento: 2020
Servizi Bancari e mercato del credito, la Città metropolitana di Bologna prima per numero di sportelli per abitante e seconda per home banking e bancomat. Cresce nel 2020 il risparmio delle famiglie consumatrici. Sul portale Città metropolitane a confronto, una nuova sezione dedicata al Credito con i principali dati relativi ai servizi creditizi ed i principali indicatori dell’attività bancaria - dati Banca d’Italia.
Il mercato del credito 2020: un confronto tra città metropolitane

In materia di servizi bancari, Bologna è la prima Città metropolitana per numero di sportelli rispetto agli abitanti, 54 per 1.000 abitanti rispetto ai 39 della media italiana. La crescente digitalizzazione dei servizi bancari ha avuto ovunque l’effetto di un calo progressivo del numero degli sportelli, che si è accentuato tra il 2019 e il 2020.

Bologna è seconda per numero di ATM (comunemente conosciuti come Bancomat o Postamat) rispetto agli abitanti, 81 per 1.000 abitanti contro i 65 della media italiana, un dato che tuttavia tende a diminuire, anche per le limitazioni di legge all’uso di contante.

Anche il numero dei POS (point of sale, i dispositivi di cui sono muniti gli esercizi per il pagamento con carta o bancomat) colloca Bologna in quinta posizione in Italia (70 per 1.000 abitanti contro i 61 della media nazionale), anche se va notato che il loro numero è collegato comunque anche al numero di esercizi di vendita, risentendo delle tendenze alla concentrazione o moltiplicazione di questi ultimi.

La digitalizzazione ha favorito l’ulteriore diffusione dell’home banking, servizio che è stato utilizzato nel 2020 da 778 famiglie bolognesi su 1.000 contro le 596 della media nazionale, e per il quale Bologna è in seconda posizione tra le metropoli italiane.

Per l’attività bancaria propriamente detta, Bologna è la terza tra le Città metropolitane per il valore dei depositi bancari rispetto agli abitanti, con una media di quasi 41.000 € per abitante, contro i quasi 30.000 della media nazionale. Simmetricamente alla frenata dei consumi e degli investimenti, il 2020 della pandemia ha visto inoltre un’ulteriore impennata dei depositi, cresciuti a Bologna di oltre il 14% - aumento più alto fra le Città metropolitane – e del 10% in Italia. 

Gli impieghi, al contrario, seguendo la linea sostanzialmente discendente che ha caratterizzato l’ultimo decennio, sono comunque cresciuti nell’ultimo anno in Italia del 2,6%, a Bologna del 2,9%, ma non sono stati particolarmente influenzati dall’anno di pandemia.

Il rapporto impieghi/depositi, ovvero il volume dei prestiti effettuati dalle banche alla clientela ordinaria a fronte dei depositi ricevuti, a Bologna nel 2020 è pari all’ 84,2%, inferiore al valore nazionale del 96,1%, un dato che da un lato risente del volume dei depositi, dall’altro, con un calo di quasi 9 punti percentuali rispetto al 2019, può segnalare una propensione al risparmio ed all’investimento finanziario storicamente più accentuati nell’area bolognese di quanto accada in altre metropoli. 

Un dato che tuttavia segnala anche, in particolare per ciò che riguarda le famiglie consumatrici, una minore necessità di ricorrere al credito, e la possibilità di rinviare scelte di acquisto, anche di beni immobili.

Nel 2020 infatti, a Bologna, le famiglie consumatrici hanno contratto mutui per l’acquisto di abitazioni per 1 miliardo 232 milioni di euro (in Italia l’ammontare è circa 42 miliardi), con un calo rispetto al 2019 di ben il 9,6%, a fonte del -1,7% registrato a livello nazionale, segnalando a Bologna una frenata relativamente anomala del mercato immobiliare rispetto alle altre Città metropolitane, in particolare del Nord.

Allo stesso tempo, a Bologna, il risparmio delle famiglie consumatrici è cresciuto del +13,8% a Bologna contro il +5% della media italiana, la crescita più alta registrata nelle Città metropolitane. Bologna è nel 2020 la seconda Città metropolitana dopo Milano per ammontare del risparmio delle famiglie consumatrici pro-capite, con quasi 52.000 € pro-capite contro i 32.000 € della media nazionale.

Oltre all’acquisto dell’abitazione, i bolognesi - come del resto in misura diversa tutti gli italiani, a Nord come a Sud - nel 2020 hanno rimandato anche l’acquisto di beni durevoli con ricorso al credito, che è calato del 13% del valore, in linea con il calo medio nazionale del 13,6%.

Dopo alcuni anni di crescita, è stazionario anche il credito al consumo, che a Bologna non ha subito variazioni di rilievo (+0,1% rispetto al 2019), mantenendosi in linea con i valori nazionali secondo la tendenza in corso dal 2016.

Nel 2020 l’indebitamento monitorato dalla Centrale dei Rischi della Banca d’Italia non ha registrato scostamenti significativi rispetto all’andamento degli ultimi anni, che a Bologna avevano registrato una ripresa dopo il calo del 2016. Il rapporto tra utilizzato e accordato, ovvero tra ammontare del debito residuo e ammontare del credito effettivamente accordato , è a Bologna di 5 punti inferiore al dato italiano (73% contro 78%).

Nel 2020 solo a Bologna e a Roma, tra le altre metropoli, cresce, sia pure molto poco al di sopra dello zero (+0,01 punti percentuali), il tasso di ingresso in sofferenza (o decadimento) dei debiti delle famiglie consumatrici, che cala invece in tutta Italia (-0,19 punti percentuali), dato che risente del minor ricorso al credito da parte delle famiglie consumatrici.

Sono alcuni dei dati pubblicati oggi sulle tendenze del mercato del credito nel 2020, esaminate - in forma comparata tra le 14 Città metropolitane italiane – nello studio elaborato dal Servizio Studi e Statistica della Città metropolitana di Bologna, sulla base dei dati resi disponibili dalla Banca d'Italia.

La versione dinamica e interattiva dello studio è consultabile sul sito Città metropolitane a confronto nella sezione dedicata al Credito.