L’aggiornamento riguarda i dati relativi alle variabili demografiche, ora riferiti al 31 dicembre 2019, e ai redditi (2018), mentre sono rimasti invariati gli indicatori calcolati sulla base dei dati del Censimento del 2011 (percentuale di laureati, percentuale di abitazioni non occupate, percentuale di abitazioni occupate in affitto).
Per quanto riguarda il calcolo degli indicatori di fragilità dei tre ambiti (demografico, sociale ed economico), viene utilizzato il metodo introdotto l’anno scorso, che permette di “liberare” le variabili sia dall’unità di misura che dalla loro variabilità interna e assegna un punteggio da 70 a 130: in tal modo le aree con un punteggio sopra 100 sono caratterizzate da una fragilità superiore alla media, quelle con punteggio inferiore a 100 da una fragilità sotto media. Per ottenere gli indicatori di potenziale fragilità i punteggi sono stati successivamente aggregati operando una media aritmetica corretta mediante degli opportuni coefficienti. L’indicatore sintetico di fragilità è invece ottenuto mediante una media pesata dei tre punteggi di ambito.
Per quanto riguarda l'analisi dei gruppi, le aree statistiche vengono raggruppate in cluster dalle caratteristiche omogenee, in modo da fornire un ulteriore punto di vista della fragilità. Grazie a quest’analisi infatti, viene aggiunta alla vista “verticale” delle aree statistiche, in cui la fragilità dei territori è rappresentata tramite una graduazione crescente, dal meno fragile al più fragile, a una vista “orizzontale”, dove ognuno dei quattro gruppi di aree individuati dall'analisi è caratterizzato da situazioni comuni che ne determinano il grado di fragilità.
In fondo al report è presente infine un’appendice statistica con tutti i dati in forma tabellare, disponibili sia per le 90 aree statistiche rappresentate nelle mappe, ma anche per i livelli territoriali delle 18 zone e 6 quartieri del comune di Bologna.