Dall’indagine del 2018 sulla Qualità della vita promossa dal Sole 24 Ore Bologna risulta settima tra le 107 province italiane, guadagnando sette posizioni rispetto al 2017. Per meglio comprendere le ragioni di questo miglioramento viene di seguito analizzato l’andamento per ciascuno dei 6 ambiti tematici trattati nello studio del 2018 rapportato a quello dell’anno precedente.
Dal 1990 Il Sole 24 Ore pubblica la classifica della qualità della vita delle province d'Italia. Il risultato di ciascuna provincia nella classifica generale si ottiene da quello conseguito nelle singole aree tematiche (ricchezza e consumi, affari e lavoro, ambiente e servizi, demografia e società, giustizia e sicurezza, cultura e tempo libero) in base al punteggio dei 7 indicatori scelti per ognuna di queste.
Mentre il “titolo” delle aree tematiche ha subito nel tempo variazioni non sostanziali (ad esempio quella che nel 2017 andava sotto il nome di “Lavoro e innovazione” nel 2018 la ritroviamo con il titolo “Affari e lavoro”, così come “Demografia e società” fino al 2015 si intitolava “Popolazione”), ogni anno la selezione degli indicatori di ciascuna area riserva delle novità: sono 14 gli indicatori rinnovati nel 2018, da un lato per adeguare l’indagine ai cambiamenti in atto nella società e nell’economia del nostro Paese, dall’altro per evidenziare differenti approcci alla vivibilità adottati nelle varie province e, in alcuni casi, anche a causa del mancato aggiornamento di alcune fonti statistiche. Come conseguenza i punteggi realizzati possono generare modifiche anche incisive nelle posizioni in graduatoria delle varie province.
E’ importante sottolineare che i dati di cui si avvale lo studio sono ufficiali e di natura oggettiva, pertanto difficilmente comparabili con altre indagini, quali quella recentemente promossa dal Comune insieme alla Città metropolitana di Bologna, dove la qualità della vita è stata sondata utilizzando dati prevalentemente tipo soggettivo.
Poiché lo studio del Sole 24 Ore mette a confronto tutte le province italiane è il caso di sottolineare che queste presentano caratteristiche molto diverse tra loro, a partire dall’estensione territoriale e demografica. Per questa ragione nell’analizzare i risultati anno dopo anno ci siamo focalizzati sul confronto tra le province maggiormente popolate (oltre 800.000 abitanti) e, prossimamente, l’analisi verrà riferita alle 14 Città metropolitane.
Pur non potendo effettuare per queste ragioni un confronto del tutto rigoroso tra le posizioni conquistate dalla provincia di Bologna nei diversi anni, classificandosi al 7° posto nel 2018 (con 555 punti contro i 586 di Milano, risultata in testa) Bologna ha conquistato 7 posizioni nella graduatoria generale rispetto al 2017 (dove compariva al 14° posto con 523 punti, a fronte dei 583 della prima classificata, Belluno). Analizziamo da vicino le motivazioni di tale incremento attraverso i cambiamenti registrati per la nostra provincia negli ultimi due anni in relazione a ciascuna area tematica.
Per quanto riguarda il tema RICCHEZZA E CONSUMI Bologna nel 2018 avanza di 6 posizioni rispetto al 2017. E’ infatti al 5° posto con 562 punti a fronte dei 678 di Milano, prima classificata, mentre nel 2017 era all’11° con 587 punti, 133 in meno rispetto a Milano che era anche lo scorso anno al primo posto. Gli indicatori utilizzati sono gli stessi del 2017 ad eccezione di due: al posto dell’importo medio pensione/mese e dell’e-commerce (numero ordini online all’anno per 100 abitanti) subentrano i prezzi medi di vendita delle case e la spesa pro-capite in viaggi e turismo. Gli indicatori confermati sono: depositi pro capite, Pil pro capite, canoni medi di locazione, consumi-spesa media in beni durevoli per famiglia e protesti pro capite. Bologna si posiziona tra le migliori province per il Pil pro capite (3°), i depositi pro capite (5°), il prezzo medio di vendita delle case (5°) e la spesa pro-capite in viaggi e turismo (10°). E’ invece tra le peggiori per il canone medio di locazione (101°).
Nell’ambito AFFARI E LAVORO la nostra provincia nel 2018 è al 9° posto con 600 punti a fronte dei 651 di Bolzano, prima classificata. Rispetto al 2017 Bologna arretra di 4 posizioni (era al 5° posto con 632 punti, contro i 675 della prima, Ascoli Piceno). Gli indicatori utilizzati sono gli stessi del 2017: imprese registrate, tasso di occupazione, tasso di occupazione giovanile, impieghi su depositi, quota di export sul Pil, start up innovative e gap retributivo di genere. Bologna si posiziona tra le migliori province per il tasso di occupazione (2°) e per le start up innovative (6°).
Non si riscontrano particolari differenze nel posizionamento di Bologna in tema di AMBIENTE E SERVIZI dove nel 2018 è al 4° posto con 706 punti a fronte dei 786 di Trieste, prima classificata. Nel 2017 Bologna era al 5° con 588 punti, contro i 652 della prima, Sondrio. Sono invece cambiati in modo considerevole gli indicatori: in sostituzione di spesa per farmaci, tasso di emigrazione ospedaliera, consumo di suolo e copertura da banda larga sono stati esaminati rischio idrogeologico (% superficie a pericolosità frana e idraulica), icityrate (indice delle smart city riferito ai capoluoghi), speranza di vita media alla nascita e indice climatico di escursione termica (Tmax – Tmin in °C). Restano invariati ecosistema urbano - indice Legambiente sui capoluoghi e, in parte, home banking (numero di servizi attivati ogni 100mila abitanti) e spesa sociale degli enti locali (per minori, disabili e anziani). In questo ambito tematico Bologna si posiziona tra le migliori province nell’home banking (2°), nell’icyrate (3°) e nell’ecosistema urbano (10°); si colloca invece tra le peggiori per il rischio idrogeologico (104°).
Anche per quanto riguarda DEMOGRAFIA E SOCIETA` la posizione di Bologna si modifica di poco rispetto al 2017: nel 2018 è al 15° posto con 735 punti a fronte degli 836 di Bolzano, prima classificata, arretrando così di 2 posizioni (l’anno precedente era al 13° con 666 punti, contro i 752 della prima, Aosta). Cinque indicatori su sette coincidono con quelli utilizzati nel 2017: tasso di natalità, indice di vecchiaia, saldo migratorio interno, laureati per provincia di residenza e acquisizioni di cittadinanza italiana; i due nuovi indicatori sono tasso di mortalità e tasso di fecondità che si sostituiscono alla densità di abitanti e al numero medio di anni di studio degli over 25. Bologna risulta la migliore provincia italiana per il saldo migratorio interno, confermando così la sua attrattività.
Va segnalato un significativo avanzamento in tema di GIUSTIZIA E SICUREZZA che vede Bologna nel 2018 al 74° posto con 262 punti a fronte dei 628 di Belluno, prima classificata. Rispetto al 2017 la nostra provincia guadagna ben 31 posizioni (era al 105° con 203 punti, contro i 666 della prima, Verbano-Cusio-Ossola). Tra gli indicatori utilizzati due si differenziano da quelli dell’edizione 2017: la durata media dei processi e i delitti connessi a stupefacenti prendono il posto dei furti in casa e delle truffe/frodi informatiche. L’esclusione dei furti in appartamento ha senz’altro contribuito a far salire il punteggio di Bologna che in altri anni risentiva fortemente del dato associato a questo indicatore di criminalità. Sono confermati indice di litigiosità, quota delle cause pendenti ultra triennali, furti d’auto, rapine e, da ultimo, scippi e borseggi che rappresenta l’unico indicatore per il quale Bologna risulta in fondo alla graduatoria (105°).
Per quanto concerne infine CULTURA E TEMPO LIBERO rimane pressoché invariata la posizione di Bologna che nel 2018 è al 28° posto con 466 punti a fronte dei 648 di Rimini, prima classificata. Nel 2017 era al 27° con 461 punti. Cinque indicatori su sette coincidono con quelli utilizzati nel 2017: librerie, sale cinematografiche, numero di spettacoli, Onlus iscritte all’Agenzia delle Entrate e indice di sportività. La permanenza media dei turisti nelle strutture recettive e la spesa al botteghino per gli spettacoli sono i due nuovi indicatori che entrano al posto di ristoranti/bar e della spesa viaggiatori stranieri. Bologna risulta tra le migliori province relativamente a due indicatori: spesa spettacoli al botteghino (6°) e indice di sportività (9°).