Nell’ambito di un contesto nazionale che va verso l’integrazione degli archivi gestionali presenti all’interno di ciascuna amministrazione, l’Ufficio di Statistica del Comune di Bologna ha deciso di analizzare la composizione e le caratteristiche del patrimonio immobiliare iscritto nell’archivio catastale.
Mediante una comparazione tra gli archivi catastali relativi a differenti periodi, lo studio fornisce informazioni sull’evoluzione del patrimonio immobiliare nel corso del tempo (dati disponibili dal 2009), sia in termini complessivi sia con riferimento alle differenti categorie catastali.
E’ possibile consultare i dati secondo le tradizionali variabili che descrivono il catasto, ovvero numero di immobili, numero di vani, superficie e rendita. Per facilitare la lettura sono state calcolate anche delle variabili derivate: il numero medio di vani, la superficie media, la rendita media. Per quanto riguarda il valore degli immobili, al fine di fornire un dato più vicino a quello reale, è stato introdotto il valore immobiliare, calcolato a partire dalla rendita (per la definizione del valore immobiliare si veda la nota metodologica). Di conseguenza, è stato calcolato anche il valore immobiliare medio e il valore immobiliare al metro quadro.
A partire dal 2018 è stato possibile georeferenziare, per la prima volta, le informazioni secondo le articolazioni geografiche della nostra città, ovvero i quartieri, le zone e le aree statistiche. Tutto ciò rappresenta un notevole sviluppo delle analisi in campo immobiliare e ci consente di monitorare con continuità nel tempo quelle informazioni che storicamente erano disponibili soltanto da elaborazioni svolte in occasione delle rilevazioni censuarie o delle statistiche edilizie.
Lo studio si compone di alcune brevi analisi sulle principali caratteristiche e sull’evoluzione del patrimonio immobiliare bolognese, consultabili cliccando sui link sottostanti, e di un ambiente navigabile interattivo articolato in tre “storie”: la prima rappresenta una vista in serie storica (dal 2009 al 2018), la seconda e la terza forniscono una fotografia territoriale del catasto al 31 dicembre 2018. Ogni “storia” si sviluppa su quattro aggregati di analisi: l’intero stock catastale, gli immobili residenziali, quelli non residenziali (terziario, commerciale, produttivo) e le pertinenze.
E’ possibile così personalizzare l’analisi delle variabili catastali attraverso vari livelli di dettaglio: gruppo, categoria e classe catastale, anno di riferimento, quartiere, zona e area statistica. In tal modo è possibile costruire delle viste personalizzate approfondendo l’analisi in base alle differenti esigenze.
Per una navigazione ottimizzata per smartphone clicca qui.