Il Servizio studi e statistica della Città metropolitana ha elaborato le mappe della fragilità nei Comuni della Città metropolitana con l’obiettivo di tentare una misurazione, in forma comparativa, della potenziale fragilità demografica, sociale ed economica dei 55 comuni dell’area metropolitana. Per ciascuna delle potenziali fragilità sono presenti mappe riferite ad una serie di variabili e un indicatore sintetico di potenziale fragilità attribuito ad ogni singolo comune. Si è infine calcolato e mappato l’indicatore sintetico di potenziale fragilità, ottenuto mediante una media ponderata dei tre indicatori di ambito, attribuendo un peso leggermente superiore all’ambito sociale.
Lo studio, sviluppato anche in modalità interattiva, è alla sua quarta edizione, e prende spunto dall’esperienza e dalla metodologia di mappatura della potenziale vulnerabilità delle aree statistiche in cui si articola il territorio del Comune di Bologna. Nella corrente edizione lo studio è stato fortemente integrato con l’analoga analisi svolta sui comuni dell’Emilia-Romagna dall’Ufficio di statistica regionale, così come concordato nell’ambito del Comitato regionale di statistica.
Le tre mappe così ottenute sono sintetizzate nella mappa che restituisce, per ciascun Comune, l’Indicatore sintetico di fragilità.
Gli ambiti caratterizzati da maggiore fragilità a livello metropolitano si collocano ai margini geografici dell’area, nella zona montana, dalla fascia di confine con la Toscana a quelle con le province di Modena e di Ravenna.
Un livello medio-alto di potenziale fragilità è presente anche nell’estrema pianura settentrionale, dove tuttavia sono assenti i limiti fisici legati all’accessibilità e gli ostacoli logistici della montagna.
Medio-alto è anche il livello di potenziale fragilità del Comune di Bologna, legato alle scelte insediative di lungo periodo, all’essere la città un primo recapito per le situazioni di maggiore emergenza (ad es., i flussi migratori), e il centro di erogazione dei servizi rivolti alle situazioni di maggiore disagio, infine, al peso diverso assunto dalle situazioni di marginalità demografica e sociale già evidenziate, che compensano ampiamente il “primato” cittadino in termini di reddito medio, come è evidente nella concentrazione medio-alta delle fasce di reddito fra 0 e 10.000 euro annui.
Una bassa fragilità potenziale caratterizza i Comuni della prima cintura (degradante a medio-bassa e media nelle fasce via via più esterne), distinti da crescita demografica, insediamento relativamente recente e giovane età della popolazione, elevati titoli di studio e redditi mediamente alti: Comuni che, come è frequente nelle situazioni metropolitane, condividono il privilegio di centralità del capoluogo senza con ciò assumerne anche gli aspetti vulnerabili.
Tutti i dettagli nello studio sulla fragilità.