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Pubblicati i risultati definitivi dell’indagine sulla qualità della vita a Bologna

Il rapporto sulla Città metropolitana e sul Comune di Bologna è stato completato con approfondimenti e nuovi argomenti e arricchito da una serie di valutazioni e analisi territoriali.
immagine panorama bologna

Sono stati pubblicati i risultati definitivi dell’indagine svolta da Comune e Città Metropolitana.

La qualità della vita nel Comune di Bologna e nell’area metropolitana è alta: più alta rispetto a quindici anni fa.

Nove persone su dieci danno un voto dal 6 in su al territorio in cui vivono e a portare in alto la qualità della vita sono i servizi. Sul fronte delle preoccupazioni, la situazione non è cambiata rispetto al 2003: al primo posto c’era e c’è ancora il lavoro. Sono tra i risultati principali dell’indagine demoscopica svolta dall’ufficio Studi della Città Metropolitana e da quello di statistica del Comune di Bologna sulla qualità della vita e del benessere equo e sostenibile. L’obiettivo è di avere indicatori anche di natura soggettiva da affiancare a quelli individuati dall’Istat e dal Cnel nell’ambito del progetto Bes (Benessere Equo e Sostenibile). 

Il rapporto è stato completato con approfondimenti e nuovi argomenti oggetto d’indagine (informazione e partecipazione culturale, reti sociali e fiducia, stato di salute psico-fisico) e arricchito da una serie di valutazioni e analisi territoriali comparative per aree metropolitane e per quartieri di Bologna. Si segnala inoltre la definizione di alcuni indicatori compositi che forniscono misure sintetiche di aspetti particolarmente impattanti sulla qualità della vita e di un indicatore finale di disagio sociale, costruito come sintesi complessiva dei precedenti profili.

L’indagine, che si sta replicando nel 2019, è stata eseguita tra maggio e giugno 2018 con 2.200 interviste telefoniche, di cui 1.400 hanno interessato cittadini del comune di Bologna e 800 dell’area metropolitana

Qualità della vita 

Nove cittadini su dieci danno una valutazione positiva alla qualità della vita nel proprio comune, in crescita rispetto al 2003 soprattutto nel capoluogo. Stesso giudizio viene dato alla qualità della vita rispetto alla propria zona di residenza. Le problematiche della zona riguardano in particolare i temi della viabilità, manutenzione, trasporto pubblico, sicurezza e degrado. 

Il degrado viene percepito dal 16% degli intervistati (27% se si considera solo Bologna), dato leggermente al di sopra di quello regionale, ma ben al di sotto di quello nazionale. La qualità dell’ambiente comunque soddisfa i tre quarti degli intervistati (64% per la sola Bologna). Nella nostra area metropolitana ci si sente più sicuri che nel resto della regione o d’Italia: lo dichiara il 66% degli intervistati (56% se si considera la sola Bologna). 

L’80% degli intervistati è soddisfatto del proprio lavoro, anche se in misura minore rispetto al passato; più bassa la soddisfazione per la remunerazione. Il 90% è appagato dalla propria condizione abitativa, dalle relazioni famigliari e amicali. Rispetto alla soddisfazione per la propria vita nel complesso, l’85% manifesta alto apprezzamento, mentre l’area di malessere interessa solo il 5% del campione. 

I due terzi degli intervistati riesce ad arrivare a fine mese senza difficoltà o quasi. 

La valutazione della qualità della vita cresce proporzionalmente al diminuire degli anni di residenza: i neoresidenti (meno di 11 anni) attribuiscono il voto medio più alto (7,4 su 10), seguiti dagli adottivi (residenti da 11-30 anni: 7,3). Simili i giudizi di chi risiede da oltre 30 anni o da sempre (7,2). 

Infine, dall’analisi della tipologia famigliare emerge nel complesso un’immagine maggiormente positiva per i nuclei famigliari rispetto ai single. Per contro, le famiglie con bambini evidenziano difficoltà economiche e le coppie di anziani risultano più critiche della media verso la qualità della vita nel comune di residenza. 

Servizi

I giudizi positivi raggiungono l’80% per tutti i servizi, in particolare a Bologna emergono quelli culturali: il 48% degli intervistati (56% nella sola Bologna) svolge almeno tre attività culturali l’anno. Oltre un quarto degli intervistati fa parte di associazioni di volontariato, con un maggiore impegno nelle aree periferiche. Le reti sociali sono più forti rispetto al passato, anche se il 60% degli intervistati è più prudente rispetto al passato nel dare fiducia alle altre persone.

La mobilità a Bologna trova alto gradimento per quanto riguarda il trasporto pubblico e le piste ciclabili, ma minore apprezzamento per parcheggi e traffico. Nell’area metropolitana la tendenza si inverte: valutazioni positive per parcheggi e traffico, ma carenti per manutenzione di strade e ciclabili.

Focus Giovani

Rispetto a tutti gli intervistati i giovani tra i 18 e i 34 anni valutano più positivamente la qualità della vita nel proprio comune. La soddisfazione per la propria vita assume i livelli più alti registrati nel territorio (90%), supportata in larga parte (82%) dalla certezza di una visione migliore per il proprio futuro. Le principali preoccupazioni riguardano la condizione economica e le incognite sul futuro con alti livelli di insoddisfazione rispetto alla retribuzione e alla sicurezza del lavoro. 

Profili sintetici 

Quasi un cittadino metropolitano su tre (31%) presenta sia un capitale culturale elevato (mix tra dotazione e consumo culturale), con un evidente divario a favore del comune capoluogo (in particolare il centro storico) rispetto al resto del territorio, che un alto capitale sociale (solidità del legame sociale con il mondo circostante in funzione di partecipazione, fiducia, reti sociali). Per entrambi gli indicatori i livelli più bassi vedono penalizzate le donne rispetto agli uomini.

Ammonta a poco più di 1/4 la quota di cittadini che esprime una valutazione bassa del proprio tenore di vita (condizioni economiche, risparmio, abitazione), con una maggiore concentrazione nel capoluogo. Si rileva una correlazione diretta con la dimensione del benessere soggettivo, in termini di soddisfazione sia per la propria vita che per la condizione occupazionale.

Il 29% della popolazione dichiara di vivere in una situazione di alto disagio personale o famigliare. In particolare il senso di malessere (struttura familiare e professionale, benessere e stato psico-fisico individuale) colpisce gli ultrasesantacinquenni single o in coppia (senza figli). La quota delle donne sopravanza di oltre 10 punti percentuali il dato del disagio maschile (24%).

L’area del disagio sociale complessivo, quale combinazione dei profili precedenti (escluso il capitale culturale), abbraccia il 37% della popolazione metropolitana, ma in maniera evidente il 12%. L’area del disagio sociale è più ampia a Bologna (41%) che altrove, ma i livelli più gravi si registrano in Collina-montagna (14%). Sono le donne (15%), più degli uomini (10%), a vivere in condizioni di disagio evidente, con livelli in crescita per la popolazione anziana.

Il confronto tra i generi sulla percezione della qualità della vita nella Città metropolitana e nel Comune di Bologna sarà ulteriormente approfondito negli sviluppi futuri dell’indagine.