L’ammontare imponibile ai fini Irpef dichiarato dai bolognesi è passato da 7,781 miliardi di euro nel 2019 a 7,627 miliardi di euro nel 2020. In diminuzione il numero dei contribuenti che passa da 303.925 a 300.770. Nel 2020 il reddito medio ammonta a 25.357 euro lordi per contribuente, mentre il reddito mediano (valore che divide esattamente a metà la distribuzione, posizionando il 50% dei contribuenti sopra questa soglia e l’altro 50% sotto) è pari a 19.952 euro.
Analisi dei redditi
I dati analizzati si riferiscono a 300.770 contribuenti, di cui 146.536 maschi e 154.234 femmine. A fronte dei 7,627 miliardi di euro di reddito imponibile ai fini Irpef, sono state pagate imposte per complessivi 1,693 miliardi di euro.
La metà dei contribuenti dichiara cifre inferiori ai 20.000 euro di imponibile, pur detenendo soltanto il 18% del totale dei redditi dichiarati. Se si alza la soglia a 30.000 euro, vi si trovano i tre quarti dei contribuenti. Solo il 3,5% dei cittadini ha dichiarato un importo superiore a 80.000 euro, ma detiene un quinto del totale dei redditi.
Nel confronto con il 2002, il reddito mediano ha subito un complessivo aumento del 2,7%, ma l’incremento è dato solo per le classi di età superiori (55-59 anni per le donne, 60-64 per gli uomini). Svantaggiati i giovani e i giovanissimi che risultano decisamente più poveri dei loro coetanei del 2002.
Differenze di genere
Ancora significativa, anche se in riduzione, la distanza tra i redditi di uomini e donne. Il reddito imponibile medio dei maschi a Bologna nel 2020 è pari a 29.876 euro e risulta ancora superiore del 41,8% rispetto al reddito imponibile medio femminile, pari a 21.064 euro. Il reddito mediano è invece risultato per gli uomini di 22.093 euro e per le donne di 17.842 (23,8% in più per gli uomini). Dall’esame del reddito mediano si evidenzia dunque un minore scarto di genere, il che significa che tra i contribuenti maschi vi è una maggiore concentrazione del reddito e cioè una più elevata presenza di percettori di redditi medio-alti e alti.
Analizzando le fasce di reddito, fino a 20.000 euro di imponibile il 43,5% dei contribuenti sono uomini e ben il 56,4% sono donne. Se si considera la soglia dei 30.000 euro le due quote passano rispettivamente a 68,4% e 81%. Guardando invece alle fasce di reddito più alte, ha dichiarato una cifra superiore agli 80.000 euro il 5,3% degli uomini (cui appartiene il 27,5% dei redditi), mentre per le donne si scende all’1,7% delle contribuenti, cui si riferisce l’11,1% degli importi dichiarati.
Pur essendo il divario di genere ancora piuttosto netto, la distanza tra i due sessi si accorcia sensibilmente nel tempo: nel 2002 il reddito mediano degli uomini era infatti del 37,8% superiore rispetto a quello delle donne; nel 2020 il divario è sceso di 14 punti percentuali attestandosi al 23,8%.
Distribuzione territoriale
La polarizzazione territoriale appare marcata ed evidenzia che i redditi mediani più elevati si registrano nella zona Colli, nelle quattro zone del centro storico cittadino (Galvani, Malpighi, Marconi e Irnerio), nella zona sud e est dell’area cittadina.
I redditi mediani più bassi caratterizzano invece le zone della periferia ovest e nord, con i valori minimi in Bolognina e San Donato.
Confronto tra italiani e stranieri
Nel 2020 il 12% dei contribuenti residenti sono stranieri e la percentuale sale al 18,5% tra chi ha meno di 60 anni di età.
Il numero dei contribuenti residenti italiani tra il 2019 e il 2020 è sceso da 257.542 a 256.623, quello degli stranieri da 31.603 a 30.846; a titolo di confronto si pensi che questi ultimi erano 10.496 nel 2002, pari soltanto al 3,5% del totale.
Il reddito mediano sancisce il divario esistente a sfavore degli stranieri: gli italiani dichiarano 21.673 euro, gli stranieri 10.560 euro.