Le Due Torri sulla vetta del mercato del lavoro nel 2016: l'anno scorso nell'area della Città Metropolitana di Bologna gli occupati hanno raggiunto quota 464.800, circa 22.200 in più (+5%) rispetto al 2015. La cifra porta il tasso di occupazione al 71,8% consegnando a Bologna il primato italiano fra le principali province: al secondo posto Milano (68,4%) e al terzo Firenze (67,5%). Il primato rimane a Bologna anche se si prende in esame solo il tasso di occupazione maschile (77,3%) o solo quello femminile (66,5%). Quest'ultimo è in crescita significativa: nel 2016 ha guadagnato tre punti percentuali rispetto all'anno precedente, pari a un aumento di circa 11.500 donne occupate. In crescita, anche se in proporzione in misura minore, il tasso di occupazione maschile: dal 75% del 2015 al 77,3% del 2016 (oltre 10.700 occupati in più). Sono alcuni degli elementi contenuti in uno studio elaborato dall'Ufficio Statistica del Comune di Bologna sui dati ISTAT relativi all'indagine continua sulle forze di lavoro riferiti alla media 2016.
Il tasso di attività: Bologna in testa anche per la fascia di età 15-64 anni
La prima analisi dello studio sul mercato del lavoro riguarda il tasso di attività, ovvero il rapporto tra le persone appartenenti alle forze di lavoro nella fascia di età 15-64 anni e la popolazione residente totale della stessa fascia di età. A livello nazionale il tasso di attività nel 2016 è stato del 64,9%, l'Emilia-Romagna stacca di molto il dato arrivando al 73,6% e confermandosi al primo posto tra le regioni italiane, ma la performance di Bologna è ancora migliore: nel 2016 nell'area metropolitana il tasso di attività arriva al 76,1% contro il 74,7% del 2015. Un dato ampiamente al di sopra di quello regionale e che stacca di 11 punti quello nazionale, portando Bologna in vetta al Paese: dietro ci sono Milano (74,1%) e Firenze (73,6%). Le Due Torri mantengono il primato anche per il tasso di attività maschile (81,4%) e femminile (70,8%).
Aumenta il lavoro per i giovani
L'analisi del tasso di occupazione riferito alle diverse classi di età mostra un'ampia forbice tra le classi centrali e quelle più giovani e adulte. Nel 2016 è la fascia di età 15-24 anni a registrare gli incrementi maggiori: in totale il lavoro dei giovanissimi è aumentato del 6,3%, e se si guarda al genere sono le femmine a registrare l'incremento più alto (7,1%) contro il 5,8% dei maschi. In genere aumenta il tasso di occupazione in tutte le classi di età eccetto che per le donne di età compresa tra i 25 e i 34 anni (-4,4%) e per gli uomini nella classe tra 45 e 54 anni (-0,4%).
Sette occupati su dieci lavorano nei servizi
I complessivi 465.000 lavoratori di Bologna e della sua area metropolitana si caratterizzano per la presenza di 78 dipendenti e 22 autonomi ogni 100 occupati. L'industria, sostanzialmente stabile rispetto al 2015, dà lavoro a circa 124.000 persone, pari al 26,6%. Di queste, 85 su 100 sono dipendenti (in lieve calo rispetto al 2015, quando erano 87). Nei servizi lavora il 71,1% degli occupati, pari a 330.000 persone: sono 17.000 in più rispetto al 2015. In questo ambito i lavoratori dipendenti sono 76 ogni 100 occupati. Se si considera l'industria in senso stretto, senza il comparto delle costruzioni, il suo peso sul totale è pari al 22,1%, in calo di quasi 4.000 occupati. In questo settore i dipendenti sono quasi il 90%. Infine l'agricoltura: ha un ruolo residuale dal punto di vista occupazionale, anche se il numero degli addetti è aumentato nel 2016 arrivando a quota 10.800.
Lo zoom dell'Ufficio Statistica ha poi puntato sulla sola città di Bologna: qui lavorano circa 175.000 persone che rappresentano il 37,7% degli occupati dell'intera area metropolitana. Il tasso di occupazione nella sola città di Bologna è pari al 71%, di poco inferiore a quello della Città metropolitana (71,8%), confermandosi il più elevato fra le grandi città.
La disoccupazione al 5,4%: 27.000 senza lavoro, 8.000 in meno rispetto al 2015
Nell'area metropolitana bolognese il tasso di disoccupazione nel 2016 si riduce significativamente, passando dal 7,2% al 5,4%. In Italia il tasso è all'11,7%, in Emilia-Romagna al 6,9%. In valore assoluto per Bologna e provincia si tratta di meno di 27.000 disoccupati, 8.000 in meno rispetto al 2015. L'analisi per genere evidenzia un calo della disoccupazione femminile maggiore rispetto a quello maschile: per le donne si scende dall'8,1% del 2015 al 6%, mentre per gli uomini si passa dal 6,5% al 4,9%. Bologna è seconda in Italia fra le grandi province per minor tasso di disoccupazione: sul gradino più alto del podio Verona con uno scarto minimo (0,1%).
Il tasso di disoccupazione in provincia di Bologna, disaggregato per fasce di età, evidenzia in particolare per i giovani un notevole miglioramento. Il trend è analogo per entrambi i generi. Salendo con l'età i cali del tasso di disoccupazione risultano più contenuti e per gli over 35 quasi si annullano. Nelle fasce di età più giovani, il tasso di disoccupazione femminile è significativamente più alto di quello maschile, mentre dai 35 anni in su risulta più contenuto.
Infine la sola città di Bologna, dove i disoccupati nel 2016 erano 10.300, in calo rispetto al 2015, ma su valori ancora distanti da quelli precedenti alla crisi: nel 2009 infatti erano stimati attorno ai 3.500. Il tasso di disoccupazione in città scende così al 5,6%, il più basso fra le grandi città.