Nel 2021 la Città metropolitana di Bologna registra dopo Bolzano (70,7%) il più alto tasso di occupazione attestandosi al 69,9%, anche se in calo di 0,3 punti percentuali rispetto al 2020. La performance è confermata anche rispetto al tasso di occupazione femminile, pari a 64,1% contro il 49,4% di quello nazionale. L’analisi per età rileva il maggior divario del tasso di occupazione tra i due sessi nella fascia di età 25-34 anni.
Il tasso occupazionale per il comune di Bologna si attesta al 70,3%, seconda in classifica dopo Milano (70,4%), da cui si discosta solo per un decimo di punto.
Il tasso di disoccupazione dell’area metropolitana bolognese rimane stabile al 4,6%, ampiamente inferiore a quello nazionale (9,2%); stessa posizione per il tasso di disoccupazione femminile (6%), seppur in peggioramento di quasi 1 punto percentuale sul 2020. L’analisi per età conferma anche per il tasso di disoccupazione la fascia di età 25-34 anni quella con il maggior divario tra i due sessi.
Il comune felsineo registra il tasso di disoccupazione più basso tra le grandi città (3,9%), seguito da Venezia (5,2%), Verona (5,4%) e Milano (6,8%).
Nel 2021 aumenta di un decimo di punto il tasso di inattività metropolitano (rapporto percentuale tra coloro che non fanno parte delle forze lavoro e la popolazione di riferimento), attestandosi al 27,5%. Pesa in particolare la componente femminile, infatti il tasso di inattività delle donne è al 31,6%, mentre quello maschile si ferma al 21,8%.
Questi i principali risultati emersi dall'analisi del mercato del lavoro nell'area metropolitana bolognese nel 2021 sui dati della rilevazione continua sulle forze di lavoro dell’Istat, la principale fonte di dati statistici di natura campionaria sul mercato del lavoro italiano.