Nel 2022 la Città metropolitana di Bologna registra dopo Bolzano (74,1%) e Firenze (71,9%) il più alto tasso di occupazione attestandosi al 71,6%, in rialzo di 1,7 punti percentuali rispetto al 2021. La performance è confermata anche rispetto al tasso di occupazione femminile, pari a 66,5% contro il 51,1% di quello nazionale. L’analisi per età rileva il maggior divario del tasso di occupazione tra i due sessi nella fascia di età 25-34 anni. Il tasso occupazionale per il comune di Bologna è il più alto tra i grandi comuni e si attesta al 73%, segue il comune di Milano (72,4%). La città felsinea scende al secondo posto dopo Firenze (70,9%) per il tasso di occupazione femminile e si attesta al 68,1%; segue Milano con il 67,3%.
Il tasso di disoccupazione dell’area metropolitana bolognese scende al 3,6%, ampiamente inferiore a quello nazionale (8,1%); stessa posizione per il tasso di disoccupazione femminile (4%), in miglioramento di 2 punti percentuali sul 2021. L’analisi per età rileva il maggior divario del tasso di disoccupazione tra i due sessi nella fascia di età 15-24 anni. Il comune felsineo registra il tasso di disoccupazione più basso tra le grandi città (3,3%), seguito da Venezia (4,4%), Verona (4,4%) e Milano (5,8%).
Nel 2022 diminuisce di due decimi di punto il tasso di inattività metropolitano (rapporto percentuale tra coloro che non fanno parte delle forze lavoro e la popolazione di riferimento), attestandosi al 35,5%. Pesa in particolare la componente femminile, infatti il tasso di inattività delle donne è al 40,6%, mentre quello maschile si ferma al 30,2%.
Questi i principali risultati emersi dall'analisi del mercato del lavoro nell'area metropolitana bolognese nel 2021 sui dati della rilevazione continua sulle forze di lavoro dell’Istat, la principale fonte di dati statistici di natura campionaria sul mercato del lavoro italiano.