Il Servizio studi e statistica della Città metropolitana ha elaborato le mappe della fragilità nei Comuni della Città metropolitana con l’obiettivo di fornire elementi conoscitivi per sviluppare policy che, pur perseguendo soluzioni di sistema, tengano conto delle differenze territoriali interne all’area metropolitana e del diverso impatto che gli interventi possono avere sui territori e sulle persone che li vivono. L’analisi è articolata in modo da evidenziare la potenziale fragilità demografica, sociale ed economica dei 55 comuni dell’area metropolitana e per ciascuna delle potenziali fragilità sono presenti mappe riferite ad una serie di variabili e un indicatore sintetico di potenziale fragilità attribuito ad ogni singolo comune. Si è infine calcolato e mappato l’indicatore sintetico di potenziale fragilità, ottenuto mediante una media ponderata dei tre indicatori di ambito, attribuendo un peso leggermente superiore all’ambito sociale.
Potenziale fragilità demografica
Un territorio è tanto più fragile quanto più la propria consistenza demografica cala e/o si indebolisce, con popolazione insediata più vecchia e numero di nati considerevolmente inferiore a quello dei morti. A livello metropolitano, queste tendenze si riscontrano soprattutto nei Comuni di crinale e montani, nel comune di Casalecchio, e, con intensità minore, a Bologna e nella cintura a sud del capoluogo, a Imola, Castel San Pietro e pianura orientale.
Potenziale fragilità sociale
Si definisce a partire da un numero maggiore di indicatori, riferiti a differenti aspetti delle diverse comunità in cui si articola la compagine sociale, dalla struttura del singolo nucleo familiare alla maggiore o minore incidenza di specifiche componenti della popolazione, come la popolazione immigrata, i giovani stranieri ed i laureati giovani-adulti. La mappa che sintetizza tutte queste variabili mostra che la potenziale fragilità sociale si localizza prevalentemente in alcuni Comuni dell’alta e media montagna bolognese e imolese, e nell’estrema pianura occidentale e centrale.
Potenziale fragilità economica
Si definisce soprattutto in relazione ad indicatori riferiti al reddito, e, in subordine, alla percentuale delle abitazioni occupate in affitto, che può indicare una relativa difficoltà ad accedere al mercato della proprietà, così come (ricollegandosi agli indicatori di potenziale fragilità sociale) la mancanza di relazioni durevoli con il territorio di residenza. La potenziale fragilità economica raggiunge un livello alto nel capoluogo ed in comuni ai confini dell’area metropolitana, montani e confinanti col modenese o col ravennate, o di pianura, a confine con Modena o Ferrara; una fragilità medio-alta ad Imola e nell’alto Circondario e nella media-alta montagna, con punte nelle propaggini esterne della pianura occidentale.
Indicatore sintetico di potenziale fragilità
Gli ambiti caratterizzati da maggiore fragilità a livello metropolitano si collocano ai margini geografici dell’area, nella zona montana, dalla fascia di confine con la Toscana a quelle con le province di Modena e di Ravenna. Un livello medio-alto di potenziale fragilità è presente anche nell’estrema pianura settentrionale, dove tuttavia sono assenti i limiti fisici legati all’accessibilità e gli ostacoli logistici della montagna. Medio-alto è anche il livello di potenziale fragilità del Comune di Bologna, legato alle scelte insediative di lungo periodo, all’essere la città un primo recapito per le situazioni di maggiore emergenza (ad es., i flussi migratori), e il centro di erogazione dei servizi rivolti alle situazioni di maggiore disagio, infine, al peso diverso assunto dalle situazioni di marginalità demografica e sociale già evidenziate, che compensano ampiamente il “primato” cittadino in termini di reddito medio, come è evidente nella concentrazione medio-alta delle fasce di reddito fra 0 e 10.000 euro annui. Una bassa fragilità potenziale caratterizza i Comuni della prima cintura (degradante a medio-bassa e media nelle fasce via via più esterne), distinti da crescita demografica, insediamento relativamente recente, elevati titoli di studio e redditi mediamente alti: Comuni che, come è frequente nelle situazioni metropolitane, condividono il privilegio di centralità del capoluogo senza con ciò assumerne anche gli aspetti vulnerabili.
Lo studio è alla sua quinta edizione, e prende spunto dall’esperienza di mappatura della potenziale vulnerabilità delle aree statistiche in cui si articola il territorio del Comune di Bologna e nelle ultime due edizioni è fortemente integrato con l’analoga analisi svolta sui comuni dell’Emilia-Romagna dall’Ufficio di statistica regionale, così come concordato nell’ambito del Comitato regionale di statistica.