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Nascere a Bologna - Le tendenze della natalità in città nel 2018

Periodo di riferimento: 2018
Natalità, a Bologna come negli anni Settanta: nel 2018 in città sono nati oltre 3.000 bambini
Nati studio 2018 Infografica

L'Ufficio comunale di Statistica analizzatp natalità e fecondità nello studio Nascere a Bologna - Le tendenze della natalità in città nel 2018.

Mentre  nell'Unione  Europea  e  in Italia la natalità ha toccato il minimo storico  e  il  tasso  di  natalità del nostro Paese si conferma all'ultimo posto,  a Bologna continuano a nascere tanti bambini: nel 2018 si è toccata quota  3.091,  un numero che ci riporta a livello di fine anni Settanta. Si consolidano,  sul  fronte  della natalità, le scelte registrate nell'ultimo decennio:  le madri sono soprattutto trentenni e quattro bambini su 10 sono figli  di  coppie  non  sposate, oltre 3 neonati su 10 hanno un genitore di nazionalità non italiana. Questi alcuni dei dati contenuti nella fotografia delle  tendenze  della  natalità  a  Bologna nel 2018 scattata dall'Ufficio comunale di Statistica.                                                                                                                                

"Il futuro di una città vive nei suoi bambini e nelle loro famiglie. Quando si afferma che un territorio guarda al futuro solitamente si fa riferimento a  infrastrutture,  ricerca,  sviluppo  -  afferma  l'assessore comunale al bilancio,  Davide  Conte  - ma il vero 'indice di futuro' di una città è il tasso  di  natalità,  il numero di bambini che nascono in città. I dati che pubblichiamo  oggi  confermano che Bologna sta costruendo il proprio futuro non  solo  con  investimenti,  innovazione  e ricerca, ma anche mettendo al centro  le  famiglie,  le  persone  e i loro progetti di vita in modo anche originale  rispetto  al  trend  nazionale.  Si  tratta di un risultato reso possibile  da  un  sistema di servizi, imprese e lavoro che si è rafforzato negli ultimi anni superando la crisi e che sta crescendo ancora".           
 Dunque  nel 2018 sono nati in città 3.091 bambini, e dal 2006 si continua a superare  quota tremila, con 7,9 nati ogni mille residenti. Questo tasso di natalità  è  superiore sia rispetto a quello medio regionale (7,4 nati ogni mille  abitanti),  sia  al tasso di natalità nazionale (7,3 nati ogni mille abitanti),  ma  inferiore a quello dell’Unione Europea che si attesta a 9,7 nati per mille residenti. La natalità rimane quindi sui valori di fine anni Settanta,  per la nostra città relativamente elevati. Quasi quattro bambini su  dieci  sono  nati  al  di  fuori del matrimonio (1.212 bambini, pari al 39,2%),  un  dato  in linea con la tendenza a costituire stabili unioni non coniugali  con  figli:  infatti  quasi  tutti  i bimbi nati al di fuori del matrimonio sono stati riconosciuti da entrambi i genitori.

Negli  ultimi  decenni  sono  avvenuti  importanti cambiamenti nelle scelte riproduttive  da parte delle coppie e si diventa genitori sempre più tardi: a  Bologna nel 2018 le madri avevano mediamente 33,7 anni, con un posticipo della  maternità  di tre anni rispetto al 1991, mentre nello stesso arco di tempo  il  rinvio  per  i  padri è stato di quasi 4 anni arrivando a un'età media  di  37,2  anni.  Le  madri  sono  soprattutto  trentenni:  la scelta riproduttiva  infatti avviene soprattutto tra i 30 e i 39 anni (63,7% delle madri).  Un  terzo  delle  madri ha tra i 30 e i 34 anni (32,8%), mentre il numero  di  donne  che  affrontano  la  maternità  tra  i  35  e  39 anni è progressivamente  aumentato  ed  è quasi raddoppiato nell'arco degli ultimi vent’anni  (dal  16,3%  del  1991  al  30,9 % nel 2018). Quasi dimezzata la percentuale  di madri in età da 25 a 29 anni, passate dal 30,9% nel 1991 al 15,9%  nel 2018, mentre i nati da donne over 40 sono il 12,7% (erano appena il  2,8%  nel 1991). Più che triplicati rispetto al 1991 i parti gemellari: passati  da  20  nel  1991  (appena  lo  0,9%  dei  parti),  a 68 nel 2018, rappresentano  il 2,2% del totale. Su questo fenomeno ha sicuramente pesato l’innalzamento  dell’età  dei  genitori  e  un  più  frequente ricorso alla fecondazione assistita.                                                     

Lo  scorso  anno  sono  nati  1.142  bambini  che  hanno almeno un genitore straniero,  un  valore  di 6 volte e mezzo superiore a quello del 1992. Fra questi sono 795 i bambini di nazionalità straniera, che rappresentano oltre un  quarto  del  totale  delle  nascite (25,7%). Sono invece 347 i figli di coppie  miste, che hanno pertanto cittadinanza italiana, pari all’11,2% dei nati  nel 2018. In sintesi oltre tre nati su dieci hanno almeno un genitore straniero (36,9%).                                                          
                                                                            
Perché la natalità a Bologna tiene                                          
La  natalità  è  determinata  principalmente da due fattori: la propensione delle  coppie  ad  avere  figli e la struttura per età della popolazione. A parità  di  fecondità  il livello delle nascite dipende dal numero di madri potenziali:  le  bambine  e  ragazze di oggi saranno le madri di domani, se sono poche genereranno comunque un numero limitato di figli. L’accentuata  denatalità,  che ha caratterizzato l’ultimo quarto del secolo scorso,  causa  un  progressivo  restringimento  della  popolazione  in età riproduttiva determinando l’attuale denatalità in Europa e in Italia.       A  Bologna  la  fecondità  si  mantiene  abbastanza  stabile  a  un livello relativamente  discreto,  ma  la  popolazione sta invecchiando e l’ingresso delle  millennial non riesce a controbilanciare l’uscita delle baby boomer. Le  donne  in età feconda sono notevolmente diminuite: dalle oltre 102 mila del  1986,  alle  82.756 del 2018, ben il 19% in meno. In questo periodo le più  giovani  risultano  quasi  dimezzate,  con  un  calo del -46,4% per le ragazze  tra  20  e  24 anni, mentre le adolescenti tra i 15 e i 19 anni si sono  ridotte  del -44% e le giovani donne tra i 25 e 29 anni sono circa un quarto in meno (-24,4%). Tuttavia l’immigrazione straniera ha rallentato la diminuzione  delle  donne in età feconda che a Bologna avevano raggiunto il minimo  storico  di  80.176  nel 2002. Considerando gli anni più recenti la popolazione  femminile  è  gradualmente  risalita  ai  livelli di fine anni novanta  con  82.756  donne  nel  2018.  Ciò è stato favorito, dall’apporto migratorio delle cittadine straniere in questa fascia d’età, che sono quasi triplicate  tra  il  2002  e il 2018 e attualmente sfiorano le 18.800 unità (oltre un quinto delle donne tra i 15 e i 49 anni in città; 22,7%).         
                                                                            
Presupponendo   che   nel  breve  periodo  non  si  verifichino  importanti variazioni  rispetto  alle  dinamiche  migratorie  e  alla propensione alla fecondità, difficilmente ipotizzabili, fino al 2026 il numero delle nascite dovrebbe  continuare  a  posizionarsi  su  valori intorno alle 3.000 unità; successivamente  l’inevitabile  contrazione  delle  donne  in  età  feconda determinerà  una  flessione del numero dei nati immediatamente sotto questa soglia, su livelli comunque ancora moderatamente elevati per Bologna.       Le  prospettive  a  breve  per  la  nostra città sono abbastanza favorevoli soprattutto  se paragonate a quelle nazionali; tuttavia è necessario che la propensione  ad avere figli si mantenga elevata, in quanto la denatalità si autoalimenta,  producendo  effetti  anche  nel  lungo periodo, riducendo il bacino  di  potenziali  genitori  con  conseguente  calo  delle  nascite  e progressivo invecchiamento della popolazione.