Censimento Industria e Servizi
Il Censimento generale dell’industria e dei servizi 2011 si è articolato in tre diverse rilevazioni che hanno riguardato un campione di 260mila imprese, oltre 470mila istituzioni no profit e 13mila istituzioni pubbliche.
A differenza dei censimenti svolti fino ad oggi, la rilevazione delle imprese non ha coinvolto direttamente tutte le aziende – circa 4,5 milioni – ma un campione pari a circa 260mila unità (tutte quelle con 20 e più addetti e circa 190mila unità produttive di piccole e piccolissime dimensioni). Le informazioni strutturali delle imprese sono state ricavate dai registri statistici e dalle fonti amministrative, mentre la rilevazione dei dati tramite il questionario offre la possibilità di approfondimenti sulla competitività e la capacità innovativa delle imprese.
Oltre 470mila istituzioni no profit sono state inserite in una lista pre-censuaria predisposta dall’Istat mediante l’integrazione di fonti amministrative e statistiche. La rilevazione ha colto diversi aspetti del settore no profit, in particolare le strutture organizzative, le attività svolte e i servizi resi, le reti di relazioni instaurate, le risorse umane ed economiche impiegate, la tipologia di utenza, gli strumenti di comunicazione e le modalità di raccolta fondi.
Dalle circa 13mila istituzioni pubbliche che sono state coinvolte nella rilevazione, inserite dall’Istat in una lista pre-censuaria predisposta sulla base di archivi amministrativi e fonti statistiche specifiche dei settori di pertinenza, sono state acquisite non solo informazioni tradizionali sul settore pubblico, ma anche dati relativi a nuove tematiche quali l’amministrazione sostenibile, l’ICT e le caratteristiche e modalità di erogazione dei servizi sul territorio.
Passando all'esame dei risultati, il Censimento ha rilevato in Italia 4.425.950 imprese, 12.183 istituzioni pubbliche e 301.191 istituzioni no profit che insieme occupano nel complesso 19,946 milioni di addetti.
Rispetto al Censimento del 2001 si registra un aumento delle imprese (+8,4%) e in misura ancora più significativa delle istituzioni no profit (+28%), mentre le istituzioni pubbliche sono in diminuzione (-21,8%).
In termini di addetti la variazione è pari al +4,5% nelle imprese, +39,3% nelle istituzioni no profit e -11,5% nelle istituzioni pubbliche.
Nelle grandi città, gli addetti delle unità locali di imprese, istituzioni pubbliche e no profit evidenziano un aumento rispetto al censimento 2001 solo in cinque realtà.
Roma, dove nel complesso si rilevano 1,2 milioni di posti di lavoro pari al 46,2% degli abitanti, è la città dove nel complesso cresce di più l'offerta di lavoro rispetto al censimento precedente (+10,2%).
Milano, con quasi 883mila posti di lavoro e una percentuale molto più alta rispetto alla popolazione residente (71,1%), realizza un aumento decennale del 9,2%.
Poi, su dimensioni molto distanti, Palermo con oltre 188mila addetti (28,7% degli abitanti) registra un aumento pari all'8,1%.
Genova (257mila addetti, 43,9 addetti ogni 100 abitanti, +6,3%) e Padova (121mila, 59 addetti ogni 100 residenti, +4,7%) sono le sole altre grandi città a realizzare un aumento nell'offerta di lavoro.
Per tutti gli altri grandi comuni si verifica una diminuzione nel numero assoluto degli addetti: Bologna in particolare (più di 195mila addetti), è una delle città che manifesta la flessione maggiore (-5,0%), pur mantenendo nel rapporto con la popolazione residente un valore superiore a quello di molte altre città (52,7%).
Consulta i risultati nazionali del Censimento sul sito Istat