Lavoro

19 aprile 2016

Aggiornati i dati della sezione Lavoro.

L'Istat rileva nel 2015 un aumento dell'occupazione e, per la prima volta dopo sette anni, un calo della disoccupazione. Nel 2015 gli occupati in Italia sono 186mila in più rispetto al 2014 (+0,8%). Il tasso di occupazione nazionale, pari al 56,3% e in crescita rispetto al 2014, evidenzia però un aumento delle differenze di genere (+0,8 punti l'aumento per gli uomini e +0,3 punti quello per le donne). Il numero dei disoccupati diminuisce in misura significativa (-203mila, -6,3%); il tasso di disoccupazione cala all'11,9%, una diminuzione di 0,8 punti percentuali rispetto al 2014, più accentuata per le donne (-1,1 punti) rispetto agli uomini (-0,5).
 
Nel complesso delle province delle 16 maggiori città italiane gli occupati risultano in aumento rispetto al 2014 di una percentuale analoga a quella nazionale (+0,8%) e i disoccupati in calo con una diminuzione lievemente inferiore alla media italiana (-5,2%).

L'aumento dell'occupazione non si verifica però in tutti i territori; Verona (-3,7%), Padova (-2,9%) e Firenze (-2,1%) registrano  infatti  un calo. Anche l'area metropolitana bolognese mostra una lievissima flessione (1.400 occupati in meno, -0,3%), ma rimane come negli anni passati in cima alla classifica del tasso di occupazione pari al 69,2%.

Il calo della disoccupazione si verifica nella maggior parte dei  territori provinciali delle grandi città italiane; vi sono però alcune province in controtendenza. A Bologna il numero dei disoccupati nel 2015 (circa 34.500) risulta solo di poco superiore al dato medio 2014 (circa 1.000 unità in più, +2,9%).
 
Nel 2015 tutte le grandi città del sud registrano un tasso di disoccupazione superiore al dato medio nazionale, mentre le province del centro e del nord d'Italia mostrano valori più contenuti. Bologna, con un tasso di disoccupazione totale pari al 7,2%, si colloca nella parte più favorevole della graduatoria prima di Firenze (7,7%) e dopo Venezia (7,1%) e Verona (6,2%), che risulta la provincia con il tasso di disoccupazione più contenuto.

L'analisi differenziata per genere conferma che le città del sud registrano valori decisamente più elevati per le donne, con il picco del 25,9% per la disoccupazione femminile a Napoli. Per la nostra area metropolitana nel 2015 il tasso di disoccupazione femminile (in lieve miglioramento all’8,1%) supera quello maschile (6,5%, in lieve peggioramento).
 
Per quanto riguarda la disoccupazione giovanile,  i dati nazionali la collocano a un drammatico 40,3% (38,8% per i maschi e 42,6% per le femmine); si tratta di valori molto elevati, ma in lieve flessione rispetto al 2014. Anche a Bologna si percepisce un certo miglioramento: il  tasso di disoccupazione giovanile passa dal 39,3% del 2014  al 31%, un dato che colloca la nostra area metropolitana nella parte centrale della graduatoria. Il dato è molto più elevato per le femmine (39,2%) che per i maschi (24,3%).

Nel 2015 per la prima volta l'Istat diffonde i dati principali sulle forze di lavoro anche a livello comunale (per 13 grandi comuni). Si tratta di dati da interpretare con prudenza, in quanto gli errori campionari su ambiti territoriali ristretti possono incidere in misura notevole. La città con il tasso di occupazione più elevato è Bologna (70,9%), mentre fanalino di coda è Napoli (36,2%). A Messina si registra il tasso di disoccupazione più alto (32,1%) e a Verona il più basso (6,8%). Infine Napoli guida la graduatoria del tasso di inattività (il 51,6% della popolazione tra i 15 e i 64 anni), mentre Bologna è dall'altro capo col 23,2%.

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