Nella città felsinea gli immobili presenti nel Catasto superano le 400.000 unità. Di questi oltre 225.000 (56%) sono di tipo residenziale, circa 30.000 (7%) appartengono ai settori terziario, commerciale e produttivo, mentre oltre 142.000 immobili (36%) sono pertinenze. Oltre 3.500 unità immobiliari appartengono infine ad altre categorie catastali non riconducibili a quelle sopra menzionate.
Queste tipologie immobiliari sono classificate nel catasto in diversi gruppi. Quelli maggiormente rappresentativi in termini di numerosità assoluta sono il gruppo A e il gruppo C, rispettivamente il 58% e il 40% dell’intero patrimonio immobiliare; il primo gruppo costituito quasi totalmente da immobili di tipo residenziale (in particolare abitazioni di tipo civile, economico e popolare), il secondo con una forte prevalenza di autorimesse.
Dal 2009 al 2018 lo stock catastale complessivo nel Comune di Bologna è aumentato del 3% (oltre 11.500 unità immobiliari in più). Nell’ultimo anno in Catasto sono state registrate complessivamente 340 unità immobiliari in più. E’ opportuno ricordare che tali variazioni possono dipendere da almeno tre fattori: nuove costruzioni, frazionamenti o fusioni di unità immobiliari esistenti, oppure da rettifiche dovute a nuovi accatastamenti di unità già in essere.
L’incremento intervenuto nella numerosità dello stock dal 2009 ad oggi riguarda tutti i gruppi, in particolare la variazione positiva maggiore è stata registrata nel gruppo D costituito dagli immobili a destinazione speciale (+23%), interessando per lo più i fabbricati costruiti per attività commerciali (D8), produttivi (D10), industriali (D7) e gli opifici, seguita dal gruppo B (+15%), gruppo di immobili che comprende le scuole e gli uffici pubblici.
L’intero stock catastale presenta una rendita pari a 363 milioni di euro, di cui il 50% (183 milioni) attribuibile al settore residenziale.
Al fine di fornire un valore degli immobili prossimo anche se inferiore a quello reale è stato introdotto il valore immobiliare (calcolabile, partendo dalla rendita, solo per gli immobili dei gruppi A, B, C, D). A livello comunale abbiamo un ammontare complessivo di circa 47 miliardi di euro, i due terzi del quale imputabili agli immobili ad uso abitativo. Per le classificazioni e la definizione del valore immobiliare si veda la nota metodologica.
Negli ultimi nove anni anche la rendita totale è aumentata, si passa infatti da un valore complessivo che superava i 355 milioni di euro nel 2009 ai circa 363 milioni di euro attuali; l’aumento maggiore si è avuto nel gruppo B (+10%). Nell’ultimo anno l’incremento è stato di circa 140mila euro: i gruppi che hanno registrato una variazione positiva sono stati il gruppo A (+360mila euro) ed il gruppo E (+400mila euro); i restanti gruppi hanno evidenziato una variazione negativa.
Il valore immobiliare, derivato dalla rendita, ha registrato anch’esso un incremento: nei nove anni pari a +2% e nell’ultimo anno di circa 54 milioni di euro.
A livello territoriale nel 2018 il quartiere con il maggior numero di immobili è Porto - Saragozza (quasi 76.000 unità immobiliari), seguito da Santo Stefano (circa 74.000) e da San Donato - San Vitale (circa 67.000 unità), mentre il quartiere con il minor numero di immobili è Savena (poco più di 57.000).
La distribuzione del valore complessivo della rendita per quartiere segue la numerosità delle unità immobiliari, anche se il quartiere Santo Stefano (con una rendita pari a oltre 77 milioni di euro) presenta un valore leggermente più elevato di Porto - Saragozza (oltre 76 milioni), mentre quella registrata a San Donato - San Vitale è pari a poco più di 60 milioni di euro. Il quartiere Savena, con la rendita più bassa, si attesta su un valore pari a quasi 31 milioni di euro.
Nel Comune di Bologna si passa quindi da una rendita media pari a 1.051 euro nel quartiere Santo Stefano a una rendita media di 538 euro nel quartiere Savena.
Considerando il valore immobiliare medio, Santo Stefano presenta il valore massimo, pari a 142mila euro e Savena il valore minimo (81mila euro).
Passando ad un’analisi per zona, Mazzini risulta quella con il maggior numero di immobili (oltre 37mila unità immobiliari), seguita subito dopo da San Vitale (37mila) e Bolognina (32mila); il minor numero di unità immobiliari è invece presente nella zona Colli (poco più di 8.400 unità). Se si considera il valore degli immobili, è invece la zona Marconi quella che presenta il dato più alto (oltre 1.500 euro la rendita media; quasi 174 mila euro il suo valore immobiliare medio); la zona Barca si attesta sui valori più bassi (497 euro la rendita media; circa 76 mila euro il valore immobiliare medio).