Le merci prodotte nella nostra provincia confermano il proprio appeal nei confronti di Germania (2 miliardi di euro), Stati Uniti (1,8 miliardi), Giappone (1,6 miliardi) e Francia (1,2 miliardi). Rispetto all’anno precedente le esportazioni verso la Germania sono aumentate del +21,6%, del + 14,5% per gli Stati Uniti, del +9,5% per il Giappone e del +16,1% per la Francia. Variazione negativa per il Regno Unito con -7,5% rispetto al 2020, che conferma la quinta posizione in classifica.
Sono oltre 200 le “entità nazionali” (stati nazionali o domini) in cui le aziende bolognesi vendono i propri prodotti. Alle spalle delle 5 nazioni citate, si collocano Cina, Spagna, Polonia e Russia (con esportazioni tra i 700 e i 400 milioni). Tra le prime 36 nazioni che comprano le nostre merci (export oltre i 100 milioni di euro), 15 fanno parte dell'Unione Europea a 27: l’aumento sul 2020 (+21,6%), dell'Unione Europea è in linea con l’espansione generale del nostro export; l’Unione a 27 rimane il principale approdo esportativo bolognese: il 38,3% delle merci felsinee è diretto verso gli altri 26 paesi dell’Unione.
Per quanto riguarda le importazioni Germania (2,1 miliardi di euro), Cina (1 miliardo) e Belgio (958 milioni), si confermano i principali mercati dove le imprese felsinee acquisiscono i prodotti necessari a soddisfare il proprio fabbisogno. Tra le prime 32 nazioni nella graduatoria delle importazioni, ben 23 membri si trovano anche nella analoga graduatoria delle esportazioni. L'Unione Europea si conferma il bacino geopolitico principale per le importazioni, con quasi il 60% del volume delle importazioni proveniente dai Paesi UE (+26,5% rispetto al 2020).
Analizzando i 20 Stati che presentano un segno positivo nella bilancia commerciale per la nostra provincia maggiore di 100 milioni di euro, si vede come questa graduatoria sia guidata dagli USA, nei confronti dei quali le nostre imprese vantano un attivo di oltre un miliardo e mezzo di euro (in aumento del +13,6% negli ultimi 12 mesi). Il Giappone, in crescita del +8,6%, si colloca in seconda posizione (1,5 miliardi di attivo). Seguono Regno Unito, Polonia, Russia, Francia, e Spagna: nazioni verso le quali l’attivo è compreso tra i 648 e i 302 milioni. L’incremento maggiore delle esportazioni sulle importazioni fa sì che i saldi commerciali siano positivi. Per analizzare gli Stati verso i quali la bilancia commerciale risulta di segno negativo, limiteremo l'osservazione alle ultime 10 nazioni, verso le quali il deficit è minore o uguale a 17 milioni di euro. Il passivo maggiore è nei confronti del Belgio, da cui Bologna importa 577 milioni di euro di beni in più rispetto a quanto esporti, seguito dalla Cina (con 331 milioni di disavanzo). Oltre a queste due nazioni solo Paesi Bassi, Romania, Germania e Svezia fanno registrare cifre superiori ai 100 milioni di euro. Tra le 10 nazioni verso cui il passivo è significativo 7 sono paesi membri dell'UE.
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