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Il commercio estero a Bologna nel 2017

Periodo di riferimento: 2017
L’analisi del commercio estero nella Città metropolitana di Bologna nel 2017 descrive una forte crescita sia delle esportazioni, arrivate a superare i 13,5 miliardi di euro, che delle importazioni, giunte ai 7,9 miliardi. Import-Export bolognesi vengono prima confrontati con le altre province italiane, poi si scende nel dettaglio della realtà locale, analizzando i bacini nazionali e le merci che vengono scambiate dalle aziende felsinee.
immagine mappa del mondo

Nel 2017 le esportazioni della Città metropolitana bolognese hanno superato il loro massimo precedente, raggiungendo un valore di oltre 13,6 miliardi di euro. Dopo il rallentamento del trend crescente registrato nel 2016, l’aumento (+6,5%) è ripreso ad un ritmo analogo a quello del 2015 (quando è stato del +6%). Il dato è in linea con quello riscontrato a livello regionale (+6,7%), entrambi leggermente inferiori rispetto al 7,4% che identifica la performance del sistema Italia. La nostra regione si mantiene anche per il 2017 in terza posizione tra le 20 regioni italiane per valore delle esportazioni.

 

Anche per quanto riguarda le importazioni il 2017 ha visto la nostra provincia crescere in maniera molto forte (+10,9% su base annua), andando ad avvicinare gli 8 miliardi di euro. Dopo la lieve contrazione avvenuta tra il 2012 e il 2013, l’import è risalito con continuità. In questo caso la crescita provinciale è stata superiore sia rispetto a quella riscontrata a livello regionale (+8,2%) che anche di quella nazionale (+9%). L'Emilia-Romagna conferma la quarta posizione occupata nel 2016, alle spalle di Lombardia, Veneto e Lazio.

 

La crescita delle importazioni e delle esportazioni, avvenuta con valori assoluti di dimensione analoga, porta ad una contenuta crescita dei saldi commerciali (+0,9%), segnale comunque positivo rispetto alla flessione registrata nell'anno precedente. I saldi delle imprese operanti nella nostra area metropolitana sono compresi tra i 5,2 e i 5,9 miliardi di euro l'anno a partire dal 2012. La bilancia commerciale emiliano-romagnola è in attivo di quasi 25 miliardi di euro, dato in aumento di oltre un miliardo rispetto al 2016 (+4,5%), ed è la migliore della nazione. Il dato italiano, seppure in terreno positivo per oltre 47 miliardi, registra una flessione di oltre il 4% sul 2016.

 

Questa breve nota che descrive i principali fenomeni del commercio estero nella Città metropolitana di Bologna, è stato redatto da Stefano Venuti e Paola Ventura, dell'Ufficio Comunale di Statistica, diretto da Franco Chiarini. I dati analizzati sono stati presi dalla banca dati del commercio estero di ISTAT (www.coeweb.istat.it) e sono quelli a disposizione al 2 maggio 2018.

 

 

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Import-Export delle province italiane nel 2017

Il grafico Tableau mostra l'andamento degli scambi commerciali delle province italiane nel corso del 2017. E' composto da 5 viste (dashboard), 2 relative alle esportazioni (valori assoluti delle esportazioni delle province italiane e migliori 20 province come valore delle esportazioni), 2 relative alle importazioni (valori assoluti e top 20 province) e 1 relativa ai saldi commerciali. Tutte le dashboard sono navigabili. L'intensità del colore corrisponde al valore assoluto rilevato dal fenomeno. E' possibile zoomare per vedere meglio il territorio indicato e inoltre, posizionandosi su una determinata provincia con la freccia del mouse, vengono evidenziati il nome della stessa e il valore in migliaia di euro della variabile presentata nel grafico. I grafici stessi sono presentati in serie storica a partire dal 2011, agendo sul filtro dell'anno si può verificare l’andamento del fenomeno nel tempo.

Anche nel 2017 Bologna, con i suoi 13,651 miliardi di euro di esportazioni, si conferma in 6^ posizione tra le province italiane, alle spalle di Milano, Torino, Vicenza, Brescia e Bergamo. Come si evince dal grafico delle migliori venti performance esportative, la maggior parte delle province a livelli elevati di esportazioni si trova nell'Italia settentrionale, con ben 20 delle 28 province il cui valore di merci vendute all'estero ha superato nel corso dell'anno solare i 5 miliardi di euro. Il buon stato di salute della produzione industriale italiana si evince anche dal fatto che nel corso degli anni il numero di province oltre quota 5 miliardi sia passato dalle 23 del 2011 alle 28 attuali. L'Emilia-Romagna, oltre a Bologna 6^, piazza altre 3 province in questa graduatoria: Modena 8^ (+5,3% rispetto al 2016), Reggio Emilia 11^ (+8,7%) e Parma 18^ (+4,5%).

Per quanto riguarda invece le importazioni, Bologna con 7,9 miliardi di euro si colloca in 9^ posizione, avendo guadagnato una posizione nel corso del 2017. Milano (merci importate per 64 miliardi di euro), Roma, Torino, due province venete e altre tre province lombarde precedono la nostra area metropolitana in questa graduatoria. Nelle 24 province che importano merci per oltre i 5 miliardi di euro nel 2017 (erano 20 nel 2011), sono presenti altre 2 province della nostra regione (Modena, 20^ con 5,8 miliardi di euro) e Parma (che chiude la classifica in 24^ posizione). Mentre Modena registra un aumento delle importazioni in doppia cifra (+11,1%), Parma denota invece una flessione del -2,4%.

Ad eccezione di Ravenna, che registra un saldo negativo tra esportazioni e importazioni di circa 350 milioni di euro, tutte le province della nostra regione segnano un attivo, considerevole per quanto riguarda nell'ordine Modena (+6,9 miliardi di euro), Reggio-Emilia (+6,4 miliardi) e Bologna (+5,8 miliardi). La maggior parte delle aree in cui si riscontra un attivo della bilancia commerciale, indicato dal colore blu nel grafico, è concentrato nell'Italia settentrionale (con la grande eccezione di Milano, con oltre 23 miliardi di euro di passivo), mentre nell'Italia meridionale e insulare è presente la maggior parte delle province la cui bilancia commerciale è in rosso. La provincia che registra il saldo migliore è quella di Vicenza (+8,5 miliardi), seguita da Modena, Brescia e Bergamo. Oltre alla già citata Milano, chiudono la graduatoria dei saldi commerciali le province di Roma (-12,3 miliardi) e Pavia (-5,1 miliardi).

Import-Export della Città metropolitana di Bologna nel 2017 verso il Mondo

Questo file Tableau mostra l'andamento degli scambi commerciali della Città metropolitana di Bologna con il Resto del Mondo nel corso del 2017. E' composto da 4 dashboard, 1 relativa alle esportazioni (valori assoluti in migliaia di euro), 1 relativa alle importazioni (valori assoluti in migliaia di euro), 1 relativa alle nazioni verso le quali i saldi commerciali sono più elevati e l'ultima relativa alle nazioni verso le quali la bilancia commerciale ha un passivo maggiore. Tutte le dashboard sono navigabili. L'intensità del colore corrisponde al valore assoluto rilevato dal fenomeno. E' possibile zoomare per vedere meglio il territorio indicato e inoltre, posizionandosi su una determinata nazione con la freccia del mouse vengono evidenziati il nome della stessa e il valore in migliaia di euro della variabile presentata nel grafico. I grafici delle esportazioni e delle importazioni sono presentati in serie storica a partire dal 2013, agendo sul filtro dell'anno si può verificare l’andamento del fenomeno nel tempo; i due grafici dei saldi commerciali invece sono limitati alla situazione dell'ultimo anno solare.

Le merci fabbricate nella nostra provincia confermano il proprio appeal nei confronti di Germania, Stati Uniti e Francia, tutti bacini verso i quali le esportazioni superano il miliardo di euro sia nel 2016 che nel 2017. Sono oltre 200 le entità nazionali dove le aziende bolognesi vendono i propri prodotti.
Alle spalle delle 3 nazioni citate, Germania (1,6 miliardi di euro), USA (1,5 miliardi) e Francia (1,1 miliardi), si collocano Regno Unito, Spagna e Cina (con esportazioni tra i 750 e i 500 milioni). Tra le prime 25 nazioni che acquisiscono le nostre merci, ben 12 fanno parte dell'Unione Europea (considerando il Regno Unito ancora membro per tutto il 2017): ciò fa dell'Unione Europea, con circa la metà del mercato (50,5%), il principale approdo esportativo bolognese, con una crescita dell'export verso l'UE su base annua del 6,3%. Limitando l'analisi sempre alle prime 25 nazioni solo 4 fanno registrare una variazione negativa rispetto al 2016, nell'ordine Brasile, India, Polonia e Turchia. La performance negativa di Brasile e India è comunque compensata dalla crescita di Cina e Russia; le esportazioni verso i BRICS crescono nel complesso del 5,4%.

Per quanto riguarda le importazioni Germania (1,6 miliardi di euro) e Cina (890 milioni), si confermano i principali mercati dove le imprese felsinee acquisiscono i prodotti necessari allo sviluppo economico locale. E' interessante notare come tra le prime 25 nazioni nella graduatoria delle importazioni, ci siano ben 17 membri della analoga graduatoria delle esportazioni. Anche per le importazioni il bacino geopolitico principale si conferma quello dell'Unione Europea, con ben 15 nazioni in testa alla classifica (5,6 dei 7,9 miliardi di euro di import sono stati spesi all'interno dei confini dell'Unione, in crescita del 12,8% sul 2016). A livello BRICS la crescita delle importazioni è stata di entità pari a quella delle esportazioni (+5,4%).

Analizzando i 20 Stati che presentano un segno positivo nella bilancia commerciale con la nostra provincia, si vede come questa graduatoria è guidata, in maniera incontrastata, dagli USA, nei confronti dei quali le nostre imprese vantano un attivo di quasi 1,3 miliardi di euro. Regno Unito, Francia, Polonia, Russia e Giappone (tutte nazioni con un attivo compreso tra i 500 e i 300 milioni) seguono a grande distacco gli Stati Uniti. Nel complesso l'attivo è cresciuto di 0,9 punti percentuali sul 2016; questa crescita non è stata omogenea, infatti i saldi commerciali, seppur positivi per oltre 1,2 miliardi di euro, sono calati del 15% nei confronti dei paesi UE, mentre, ad esempio, sono cresciuti del 5,3% nei confronti dei paesi BRICS.

Per analizzare gli Stati verso i quali la bilancia commerciale vira verso il colore rosso, limiteremo l'osservazione alle ultime 15 nazioni, uniche con valori inferiori ai 2,5 milioni di euro. Il passivo maggiore è nei confronti del Belgio, da cui Bologna importa oltre mezzo miliardo di euro di beni, seguito dalla Cina (con quasi 400 milioni). Oltre a queste due nazioni solo Paesi Bassi e Romania fanno registrare cifre superiori ai 100 milioni di euro. Tra le 15 nazioni presenti nel grafico, ben 7 sono paesi membri dell'UE.

Import-Export della Città metropolitana di Bologna - categorie merceologiche

Questo file tableau, composto da 1 grafico cui è affiancata una tabella, mostra la suddivisione degli scambi commerciali della Città metropolitana di Bologna in base al settore economico. La tabella entra nel maggior dettaglio specificando le singole componenti merceologiche, a livello di "gruppo" dei settori economici del grafico.

La "meccanica tradizionale" anche nel 2017 fa la parte del leone nelle esportazioni bolognesi. Quasi 5,3 dei 13,67 miliardi di euro di esportazioni vengono da questo settore merceologico. Molto rilevanti anche le esportazioni di "mezzi di trasporto" (2,1 miliardi), del comparto "moda" (1,6 miliardi) e del settore "elettrico, elettronico, biomedicale" (1,5 miliardi). Entrando nel dettaglio dei gruppi merceologici, con oltre 2,5 miliardi di euro, la voce principale è quella relativa alle " CK282-altre macchine di impiego generale". Rispetto al 2016 è da sottolineare il balzo in avanti effettuato dall'alimentare (+17,6%) e dal metallurgico (+11,2%).

Per quanto riguarda le importazioni, invece, non è altrettanto facile individuare il settore leader, con ben 5 categorie merceologiche con importazioni tra gli 1,1, e gli 1,2 miliardi di euro; nell'ordine: " elettrico, elettronico, biomedicale", "mezzi di trasporto", "chimica, gomma, plastica", "meccanica tradizionale" e "moda". Entrando nel dettaglio a livello di gruppo economico, le importazioni più rilevanti sono quelle relative agli autoveicoli, con import per oltre 600 milioni.

Il 72% dei saldi commerciali bolognesi sono dunque frutto delle vendite di prodotti afferenti alla "meccanica tradizionale". Nel 2017 l'attivo di questo settore è stato di quasi 4,2 miliardi di euro, in crescita di 1,7 punti percentuali sul dato registrato nel 2016.